cuorisità su caffè

 

Il tè è una delle bevande più antiche e, dopo l’acqua, la più diffusa al mondo. Ci sono tante varietà di tè derivanti dalle molte regioni del mondo in cui è coltivato, ciononostante quelle più conosciute in Italia sono il tè nero e il tè verde.

La pianta del tè

Il tè è una bevanda che si ottiene tramite infuso o decotto delle foglie di una pianta legnosa, la Camellia sinensis, coltivata principalmente in Asia. Alla Camellia sinensis appartengono ben 81 specie, ma solo 3 vengono coltivate per la produzione tè e si differenziano per la zona in cui sono coltivate. Ad esempio in Cina, Tibet, Giappone viene coltivata la Camellia sinensis sinensis, in India la Camellia sinensis assamica e in Cambogia la Camellia sinensis cambodiensis.

Oltre al tè nero e il tè verde, ci sono altri 4 tipi di tè: il tè oolong o tè blu, il pregiatissimo tè bianco, il tè giallo e il tè Pu’er o post fermentato. Oltre a queste tipologie “pure”  esiste una grande varietà  di miscele di tè, come il famoso earl grey o i tè aromatici come quello ai frutti di bosco.
Infine, c’è anche il tè rosso Roiboos o tè africano, che si ricava dall’omonima pianta Roiboos.

piantagione caffè
proprietà del tè

Le proprietà benefiche del tè

Avete mai pensato quanto c’è in una tazza di tè? Una buona bevanda corroborante sì, ma soprattutto un ricco forziere di proprietà benefiche!

Il principale beneficio del tè, forse anche quello più noto, è il suo potere antiossidante. Tuttavia tali effetti dipendono sia dal tipo di tè che dalla temperatura e durata dell’infusione delle foglie durante la preparazione. Questi fattori determinano il grado di estrazione dei principi attivi, come la caffeina (che incide soprattutto sul sapore del tè), i polifenoli e i tannini (che si rivelano soprattutto nel colore della bevanda).

Vediamo più nel dettaglio le proprietà benefiche del tè. Il tè in generale – in particolare il tè verde – può avere effetti positivi sulla flora intestinale. Molto nota è la capacità di questa bevanda di combattere i radicali liberi, per cui la rendono ingrediente importante anche nei settori farmaceutico e cosmetico. Tra gli effetti del tè importante è quello positivo sul sistema cardiovascolare, il suo ruolo nell’azione di fissare il calcio nelle ossa, o nella riduzione dell’insorgenza della carie e, in generale, nella protezione dello smalto dei denti.

Noi della Cittadella Caffè abbiamo una varietà di n. 26 tè  tra tè neri, tè verdi, tè bianco, infusi, tisane, rooibos e camomilla.

E ora che ne dite di una calda, benefica, corroborante tazza di tè?

Al prossimo approfondimento, La Cittadella Caffè

Fonti: http://www.rivistadiagraria.org/articoli/anno-2012/il-te/

Il semplice atto di prendere il caffè, come quella particolare atmosfera, quasi rituale che si crea intorno a questo momento, sono spesso stati d’ispirazione per pittori, filosofi, musicisti, attori, artisti di ogni genere, che hanno visto tra caffè e arte una connessione tanto interessante da fare uno tra i soggetti preferiti.

I Caffè Letterari

Uno dei primi esempi di naturale associazione tra il caffè e la cultura si diffonde in Europa sul finire del 1600, in quei luoghi pubblici – poi divenuti famosi come fucine artistiche – detti Caffè Letterari, ritrovo e simbolo della cultura borghese. I Caffè divennero presto luoghi di scambio culturale, addirittura di propaganda per alcuni movimenti delle Avanguardie artistiche, delle quali videro la nascita e l’evoluzione in parallelo alle correnti filosofiche. Scrittori, poeti, pittori, uomini d’affari si riunivano per discutere d’investimenti, di progetti, o per stimolare la mente e scambiarsi opinioni davanti al migliore dei consiglieri: il caffè.

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Il Caffè in pittura

Due degli esempi più noti nella pittura che fanno del caffè un protagonista risalgono a metà ‘800. Édouard Manet nella celebre opera Colazione nello studio (1868), ritrae alle spalle del ragazzo in primo piano una natura morta dove, tra bucce di limone e bicchieri di vino, spunta un’elegante tazzina di porcellana pronta a ricevere il caffè bollente dalla caffettiera in mano alla domestica.

Anche Pierre-Auguste Renoir, uno dei massimi esponenti della corrente impressionista francese, nel suo dipinto Alla fine della colazione, concentra uno dei focus dell’attenzione sulle due tazzine sul tavolo, di fronte alla coppia protagonista, a sottolineare l’immancabile complemento di fine pasto e la metafora che ne deriva.

La prosa e il Caffè

All’inizio del secondo atto di Questi Fantasmi (1946), una delle commedie più famose di Eduardo De Filippo, il caffè viene decantato in tutta la sua eccellenza e napoletanità, al pari di una reliquia sacra. Pasquale Lojacono, il protagonista, spiega al suo dirimpettaio, il prof. Santanna, come “certe abitudini siano la poesia della vita” che conferiscono un momento unico di felicità.

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Il Caffè nel cinema

Nella cinematografia infiniti sono i richiami al caffè, un’abitudine divenuta per alcuni personaggi del grande schermo addirittura una caratteristica distintiva. Jim Jarmush in Coffee and cigarettes, utilizza il caffè come stratagemma per raccontare le vite dei protagonisti, in un intreccio di dialoghi molto particolari, famosa la battuta “Bevo un sacco di caffè prima di andare a dormire, mi accelera i sogni”.

Alfred Hitchcock, nel suo famoso Vertigo, miscela il caffè al veleno trasformandolo in un’arma letale. In molti film con Totò si percepisce chiaramente il profumo del caffè di cui è intriso il background napoletano, fra le sue gag più note citiamo da I Tartassati: “prendo tre caffè alla volta per risparmiare due mance!”.

Musica e Caffè

Ma cos’hai messo nel caffè? cantava Riccardo Del Turco a Sanremo nel lontano 1969. Nella famosa canzone, il cantante innamorato chiede se può salire a casa della sua amata con l’ottima scusa tutta italiana di prendere un caffè. De André in Don Raffaè denuncia la situazione critica delle carceri italiane degli anni Ottanta, raccontando col suo geniale tono ironico che – nonostante tutto – a Poggioreale il caffè viene preparato a regola d’arte, come se fosse l’unica cosa buona del luogo. Un malinconico Bob Dylan chiede one more cup of coffee ‘fore I go, canzone che prende spunto dal pellegrinaggio del popolo Rom a Saintes-Maries-De-La-Mer, nel sud della Francia, dove sono conservate le spoglie di Sara La Nera, venerata come santa dalla comunità gitana.

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L’ispirazione in una tazzina di caffè

Ritrovare il caffè nei dipinti, nelle canzoni, nei film, conferma il carattere protagonista di questa bevanda universalmente apprezzata e quale ruolo abbia assunto nella vita quotidiana delle persone. Non solo è un piacere per il palato, ma è un motivo di ritrovo, un rito della convivialità cui ogni amante del caffè non può rinunciare, poiché non è forse vero che, come disse Giuseppe Verdi… Il caffè è il balsamo del cuore e dello spirito?

Buona tazzina a tutti,
La Cittadella Caffè

Caffè” è una delle parole pronunciate più spesso e quotidianamente al mondo, pensiamo solo all’Italia, dove il caffè è diventato un rito che si ripete una o più volte al giorno.

Vi siete mai chiesti l’origine della parola “caffè”?

La sua etimologia si divide tutt’oggi in due ipotesi antiche. La prima si allaccia alla parola araba qahwa (قهوة), letteralmente vino o liquore, una parola in origine utilizzata più genericamente per identificare una bevanda o medicinale dalle proprietà corroboranti. Oggi, qahwa si restringe alla bevanda protagonista di questo spazio, ovvero il “caffè”.
La seconda ipotesi, invece, fa riferimento alla regione Etiopica della Caffa, dove la pianta del caffè cresceva spontaneamente.

L’origine etimologica incerta, non mette però in dubbio l’assoluta bontà di questo chicco dalle proprietà sorprendenti!

La sua scoperta “europea”, come per molte materie prime, ha origine nel periodo del Colonialismo, così come la sua diffusione nel cosidetto Vecchio Continente. L’interesse verso questa bevanda ha origine nelle leggende dei popoli che ne facevano largo uso sin da tempi antichi. Tra storia e mito, si racconta che già nel 500 d.C. un pastore etiope di nome Kaldi, provando a tostare e macinare le bacche del caffè, ne scoprì le virtù tonificanti.

In generale, al caffè sono sempre stati attribuiti “poteri energetici”, naturalmente legati all’effetto eccitante della caffeina. In Abissinia, le bacche essiccate e abbrustolite con burro e sale, erano un essenziale – diremmo oggi – “snack” da portare in viaggio, evidentemente per la sua azione corroborante che contrasta la stanchezza fisica. Un uso simile è tutt’oggi pratica quotidiana di certe tribù africane. Nel mondo arabo, il caffè era la bevanda dei guerrieri, il suo effetto energetico ed eccitante spronava i soldati a buttarsi in battaglia vincendo la paura e aggiungendo coraggio.

È proprio nei territori arabi, in particolare la zona montuosa dello Yemen, che è nata l’usanza di trasformare le bacche di caffè nella bevanda che apprezziamo ancora oggi, sebbene preparato in modi diversi.

Nel 1591, il medico botanico Prospero Alpini, pubblicò per la prima volta in Europa le prime considerazioni intorno alla pianta del caffè e delle sue proprietà, nel suo De Medicina Egyptiorum (Venezia, 1591). Proprio agli scambi commerciali tra Venezia e il Medio Oriente dobbiamo la diffusione del caffè nella nostra penisola, sebbene, oggi, i maggiori produttori mondiali di caffè siano Brasile, Vietnam, Colombia e Indonesia.

La popolarità del caffè è dovuta a molti fattori, uno di questi è l’esistenza di diverse varietà di questa pianta, ma ve ne parleremo alla prossima occasione!

La Cittadella Caffè

Alcune ricette per un rinfrescante caffè estivo

17 Ago 2016, Posted by La Cittadella Caffè in blog, consigli, cuorisità su caffè
L’estate, il caldo, l’afa… Ma gli italiani, assoluti intenditori in materia, possono forse rinunciare al quotidiano “rito del caffè”?

La risposta è ovviamente “no”.

Oggi però, vogliamo suggerirvi alcune delle alternative alla classica tazzina di caffè caldo, preparazioni gradite soprattutto in periodo estivo, alcune – come la famosa granita – ormai integrate nelle specialità locali.

Quale modo migliore, allora, di affrontare il caldo senza rinunciare alla nostra dosa di caffeina quotidiana? Preparare  un buon caffè freddo, naturalmente!

Esistono molte ricette in tutto il mondo su queste alternative, noi ne abbiamo selezionate sei: cappuccino freddo, mousse al caffè, caffè shakerato, frappè, granita al caffè e affogato al caffè.

Ecco le diverse preparazioni che, speriamo, vi ispirino nel degustare questa eclettica bevanda apprezzata ovunque.

CAPPUCCINO FREDDO

Ingredienti: 1 caffè, 10 cubetti di ghiaccio, 1/2 bustina di zucchero, 120 ml di latte e cacao in polvere

Preparazione: dopo aver preparato il caffè, lo versiamo in un mixer con 4-5 cubetti di ghiaccio e 1o 2 bustine di zucchero. Mixiamo per 50 secondi e versiamo il contenuto in un bicchiere. Nel mixer versiamo, poi, 5 cubetti di ghiaccio e il latte. Mixare il tutto per 50 secondi. Versiamo tutto nel bicchiere, spolveriamo con cacao amaro e il cappuccino freddo è pronto.

MOUSSE CAFFÈ

Ingredienti: 3 tuorli d’uovo, 100 gr di zucchero, 4/5 tazzine di caffè, cacao e 500 ml di panna

Preparazione: montare i 3 tuorli d’uovo con 100 gr di zucchero e unite poi caffè e cacao. In un recipiente a parte montate la panna da unire poi al composto già preparato mescolando dal basso verso l’alto fino ad ottenere un composto omogeneo. Versate la mousse in bicchierini di vetro e guarnite con chicchi di caffè. Fate riposare il tutto in frigorifero per un paio d’ore.

CAFFÈ SHAKERATO

Ingredienti: 7/8 cubetti di ghiaccio, 1/2 bustina di zucchero, liquore o vaniglia, 1 tazzina di caffè, 1 shaker

Preparazione: versare il contenuto di una tazzina di caffè in uno shaker insieme a 7/8 cubetti di ghiaccio e lo zucchero. Per dargli un tocco in più, a vostra scelta, potete aggiungere o del liquore o aromatizzarlo alla vaniglia. Agitare il tutto per qualche secondo, e poi filtrar il contenuto in un bicchiere. Il caffè shakerato è pronto.

FRAPPÈ

Ingredienti: 100 gr di gelato alla crema, 1/2 tazzine di caffè, 100 ml di latte, 4/5 cubetti di ghiaccio

Preparazione: inserite in un frullatore il gelato, il caffè, il latte e 4/5 cubetti di ghiaccio. Frullate tutto per qualche minuto e servite in un bicchiere.

GRANITA AL CAFFÈ

Ingredienti: 2 tazzine di caffè, 100 gr di zucchero semolato, baccello di vaniglia, 250 ml d’acqua

Preparazione: dopo aver preparato il caffè, aggiungete in un pentolino lo zucchero semolato con l’acqua. A vostro piacimento potete aggiungere anche la vaniglia. Mescolate tutto e una volta portato ad ebollizione, spengete il fuoco e mescolate lo sciroppo. Una volta raffreddato, mettete lo sciroppo in freezer per 3 ore, mescolando la unità ogni mezz’ora.

AFFOGATO AL CAFFÈ

Ingredienti: 125 gr di gelato (crema o fiordilatte), 20 gr di cioccolato fondente, 1 caffè

Preparazione: in una coppa aggiungete il gelato, un cucchiaio di cioccolato fondente sbriciolato e versate il caffè.

Dunque, diteci, la vostra alternativa preferita qual è?

Buona estate da La Cittadella Caffè

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Caffè e salute: quando e come fa bene

23 Lug 2015, Posted by La Cittadella Caffè in blog, cuorisità su caffè

Spesso il caffè (e la caffeina in genere) vengono additati come responsabili di malesseri e disturbi vari o comunque sono visti come nemici della salute.

Da alcuni recenti studi made in Usa però, arrivano anche delle buone notizie per chi ama il caffè e proprio non riesce a rinunciarci: il caffè, in dosi moderate, fa bene al cervello, alla pelle e al corpo.

Più vicino a noi, lo dice anche la direttrice del Laboratorio di Epidemiologia delle Malattie Croniche all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Alessandra Tavani: “Consumando tre o quattro tazzine di caffè, l’individuo sano può godere del piacere di bere un buon caffè senza temere per la propria salute”.

Molte sono, infatti, le sostanze presenti nella nera bevanda, che includono molti antiossidanti e composti chimici che sembra possano aiutare nella prevenzione di diverse malattie croniche, tra cui i tumori e le malattie cardiovascolari.

Un recente studio sudcoreano sostiene persino che bere caffè moderatamente ogni giorno potrebbe aiutare le persone a tenere pulite le arterie, prevenendo in questo modo l’infarto.

Ma cosa si intende per un “consumo moderato” di caffeina?

In un adulto sano si quantifica in circa 300 mg al giorno, e per avere un’idea di quanta ne consumiamo ecco qui una lista di quantità di caffeina in alcuni alimenti comuni:

1 tazza di espresso: 80 mg

1 tazza di caffè solubile: 57 mg

1 lattina di Coca-Cola (330 ml): 35 mg

1 tazza di tè: 60 mg (variabile a seconda del tè)

1 lattina di energy drink (Red Bull o simili) (250 ml): 80 mg

(fonte: Wikipedia)

Quindi anche in estate, godiamoci il nostro caffè e per una pausa così importante scegliamolo buono e di qualità.

Visita la nostra Area prodotti e scegli quello giusto per te.

A ciascuno il suo caffè!

07 Lug 2015, Posted by La Cittadella Caffè in cuorisità su caffè

Tra le varie curiosità e le sfumature del mondo del caffè, ne esiste una tutta italiana che mette a contrasto varie teorie. La fatidica domanda: “in tazza o in vetro?” cela in sé mille e mille motivazioni, dalle più frivole alle più o meno scientificamente provate.

Addentriamoci allora in questa interessante diatriba, vedremo poi quanti si schiereranno a favore degli estimatori del piccolo cono in vetro e quanti resteranno fedeli alla tazzina in ceramica.

Come dicevamo le teorie a sostegno del caffè in vetro sono tante, più o meno veritiere, nel nostro articolo le abbiamo scherzosamente divise in queste categorie:

Gli scientifici

Gli “esperti” del caffè in vetro sostengono che il vetro, con le sue proprietà isolanti maggiori rispetto alla ceramica, mantiene più a lungo il calore del caffè, facendolo così raffreddare più lentamente.

Gli esteti

La trasparenza del vetro permette di esaltare il profondo color nocciola tipico dell’espresso italiano, gustare con lo sguardo la sottile linea che divide la crema dalla parte più liquida e più intensa. Perché anche l’occhio vuole la sua parte.

I raffinati

Per loro ordinare il caffè al vetro ha qualcosa di chic, un po’ retrò e un po’ dandy, una piccola sfumatura che distingue dal resto del mondo che beve il caffè in tazzina.

Gli intenditori

Secondo gli amanti del caffè al vetro, la forma affusolata del bicchiere permette la formazione di una schiuma più alta e compatta, in grado di preservare al meglio tutto il gusto e l’aroma dell’espresso italiano.

I palati più fini sostengono che vi siano anche differenze di sapore… ma più verosimilmente questo dipende dal tipo di miscela utilizzata.

Gli igienisti

Per finire, qualcuno sostiene anche che il caffè in vetro sia più igienico, in quanto la porcellana, essendo più porosa, tratterrebbe maggiormente lo sporco.

E voi? Di quale tendenza siete? In tazza o in vetro? Fateci conoscere la vostra opinione!

Crema di caffè, il caffè dell’estate

15 Giu 2015, Posted by La Cittadella Caffè in blog, cuorisità su caffè

L’estate è finalmente arrivata…mare, sole, caldo, uscite con gli amici. E quattro chiacchiere davanti a un caffè non mancano mai. Ma se per il caffè è troppo caldo, cosa c’è di meglio di una fresca e deliziosa crema di caffè?
Molto in voga nei bar e nelle caffetterie durante l’estate, la crema di caffè, conosciuta anche come “espressino freddo”, si presenta come uno sfizioso bicchierino in vetro contenente una soffice e delicata crema al gusto di caffè che ricorda quasi il gelato.
Ottima da gustare come dessert, può essere anche una buona scusa per una pausa al lavoro o anche un break tra un bagno al mare e una partita a beach volley, prima di rilassarsi a prendere il sole!

 

Presto anche disponibile anche una miscela firmata La Cittadella: dal gusto intenso, e con la giusta consistenza da assaporare con il cucchiaino senza sorprese e anche al caldo estivo più torrido.

 

E se non riusciamo a andare al bar? Niente panico, nei prossimi giorni vi proporremo anche qualche ricettina per realizzarla in casa!

 

E voi? Avete mai assaggiato la crema di caffè? Scrivete nei commenti come la preferite e quali sono le caratteristiche per renderla perfetta.

Quale varietà di caffè sei?

03 Giu 2015, Posted by La Cittadella Caffè in blog, cuorisità su caffè

Vi siete mai chiesti come nasce un buon caffè e quali sono le migliori varietà o comunque la varietà migliore per voi?

Il caffè si ottiene dalla macinazione dei chicchi di piante dall’aspetto di piccoli alberi o arbusti, che appartengono al genere Coffea, in termini botanici parte della famiglia delle Rubiacee.

Questa famiglia “allargata” conta migliaia di varietà ed all’interno del genere Coffea si distinguono circa un centinaio di specie, di cui però solo alcune sono utilizzabili per i loro frutti per la produzione di caffè.

Di queste, 4 sono le specie più rilevanti e coltivate su larga scala: Coffea Arabica, Coffea Robusta, Coffea Liberica e Coffea Excelsa.

A questo punto per scoprire quale varietà di caffè si avvicina alla vostra natura non ci resta che descriverle nel dettaglio.

Coffea Arabica – è la varietà maggiormente utilizzata e coltivata e anche la più pregiata. I chicchi della pianta sono piccoli e allungati e l’infuso che se ne ricava presenta quantità minore di caffeina rispetto alle altre varietà. La bevanda estratta dai semi di questa pianta è più aromatica e dolce rispetto alle altre, con un grado minore di acidità.

Coffea Robusta – è una pianta dai grani più grandi e più robusti, più resistente e più adattabile rispetto alla varietà Arabica, anche per questi motivi la sua coltivazione si è molto sviluppata a partire dall’Ottocento. I suoi chicchi hanno un maggior contenuto di caffeina e la bevanda che se ne ottiene è più cremosa e corposa.

Coffea Liberica – la pianta prende il nome dalla terra d’origine, la Liberia, e presenta dei chicchi più tondeggianti e più grandi rispetto alle altre varietà, che ben resistono all’attacco di parassiti. Per la sua coltivazione sono necessarie temperature elevate e abbondate irrigazione. Anche se di qualità inferiore, il caffè che si ottiene ha un gusto gradevole e aromatizzato.

Coffea Excelsa – è una specie scoperta di recente, solo nei primi del ‘900, in Africa. I suoi chicchi sono molto resistenti alle malattie e alla siccità e dalla loro macinazione si ottiene un caffè profumato e gentile, dai toni simili a quello dell’Arabica.

E voi? Quale varietà di caffè preferite o in quale vi rispecchiate? 

Lasciate il vostro commento 

Le leggendarie origini del caffè

13 Mag 2015, Posted by La Cittadella Caffè in blog, cuorisità su caffè

Il caffè è una delle bevande più diffuse al mondo. Per questo ogni paese, ogni cultura lega alla nera bevanda usi e costumi diversi e allo stesso tempo unici. Da qui i tanti modi di preparare, bere, gustare e godersi le pause caffè.

E da qui anche le numerose leggende che girano intorno alle sue origini.

La più famosa è sicuramente quella che ha per protagonista il pastore Kaldi. Un giorno il pastore notò che le sue capre e i suoi cammelli rimanevano svegli e attivi durante la notte dopo aver mangiato le bacche di alcune piante. Kaldi, allora,  volendo restare sveglio per pregare più a lungo, si preparò una bevanda calda con i semi di quelle piante e ne provò direttamente i benefici.

Un’altra leggenda mette in campo proprio il profeta Maometto che un giorno si ammalò gravemente ed ebbe una visione dell’Arcangelo Gabriele con un dono per lui direttamente da Allah: una pozione nera che avrebbe risollevato le sue sorti. Il profeta la bevve e ne trasse subito una grande energia che gli permise di rimettersi in viaggio.

Altre storie legano invece la nascita della nera bevanda a uno sceicco arabo che intraprese un viaggio verso la cittadina di Mokha, nello Yemen, dove si innamorò della figlia del re e fu accolto con grandi onori nel regno proprio grazie al decotto da lui preparato con le bacche di una particolare pianta.

Che il nome della nostra Moka derivi proprio da quello? Non ci sarebbe davvero da stupirsi.

Se invece ricerchiamo nella storia e nelle scienze, le prime coltivazioni della pianta del caffè si collocano in Arabia, nelle zone montane dello Yemen, nel periodo tra il XIV e il XV secolo. La sua diffusione avvenne prima nelle aree del Medio Oriente – Damasco, Cairo, Istanbul – per poi espandersi in Europa e in America in seguito alle vicende belliche e coloniali dei secoli successivi.

Dal punto di vista etimologico, invece, la parola che sta all’origine del termine “caffè” è “qahwah”, che nel linguaggio arabo classico indicava una bevanda di colore scuro. Questa bevanda, che aveva proprietà stimolanti ed eccitanti, veniva prodotta estraendo il succo di alcune bacche. Col tempo, la parola “qahwah” ha subito delle trasformazioni fino ad arrivare al termine turco kahve , da cui poi si è arrivati all’italiano caffè.

E tu, conosci altre curiosità o storie legate alle origini del caffè?

Scrivicele nei commenti oppure invia una mail.